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Ci piace chiamarlo “Metodo Ca’ del Bosco”. Racchiude la nostra idea di Metodo Franciacorta. Qualcosa di personale, forse romantico. Vuol dire avere a cuore l’eccellenza del vino, l’integrità del territorio ed il rispetto della tradizione. Significa continuare a migliorarsi, non adagiarsi mai nella celebrazione della memoria. Coniugare modernità e passato. Riteniamo sia possibile.
Ci sono attimi che non hanno parole. Solo le sensazioni li possono definire, emozioni che sanno giungere al cuore e che diventano estasi, gioia e bellezza di un momento da racchiudere nel più intimo dei ricordi. L’arte del vino come istante di vita a sé, capolavoro figlio di quel talento che solo alcuni uomini sanno raggiungere, in cui dedizione e capacità si fondono nel magico e arcano connubio con la natura.
Fulvio e suo figlio primogenito Amedeo, unendo le loro forze, danno vita a Ca’ Rugate. Il nome deriva dall‘omonima casa situata nella collina, a nord di Brognoligo, dove si trovano i vigneti dell’azienda.
I vigneti di proprietà, situati sul colle Rugate, sono coltivati in parte con il sistema della pergola veronese, in parte a guyot. Il vitigno principale è la Garganega, da cui nascono il Soave Classico e il Recioto di Soave, vino dolce prodotto dopo un lungo appassimento delle uve su graticci.
Nei versanti rivolti a sud il terreno è basaltico e ricco di argilla e limo. La zona è vasta e piuttosto omogenea, caratteristiche che hanno reso possibile l'identificazione di micro-aree particolari e adatte a ottenere un Soave classico fresco, equilibrato, persistente e di grande personalità.
La storia dell'azienda agricola Ca' Viola inizia a Montelupo Albese, in Langa, la Langa degli anni Ottanta: colline non ancora famose su cui inizia a spirare un vento nuovo. Beppe affitta la vigna dei sogni, chiamata Barturot, e insieme al fido Maurizio, vinificano le uve nel garage della casa dei genitori. Un giorno Elio Altare assaggia quel vino e incoraggia Beppe a imbottigliare. Esce così la prima etichetta firmata Caviola. È il 1991.
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L'azienda agricola di Giovanni Canonica è l’antitesi di tanta retorica ma bada al sodo di una viticoltura di sostanza, foriera di vini sinceri, spontanei, mai mediati da artifici enologici.
Vignaiolo che ha scelto la via difficile della purezza, senza ricorrere a lieviti né enzimi, mantenendo la produzione la più naturale possibile, contenendo il contributo (quasi indispensabile) dell’anidride solforosa, nella fase di imbottigliamento, ben al di sotto dei limiti di legge, e progettando di farne addirittura a meno, Giovanni Canonica lavora sicuramente secondo estro, e senza lasciare nulla al caso.
L'Irpinia, regione storico geografica della Campania centrale che corrisponde oggi all'odierna provincia di Avellino e che un tempo designava una zona più vasta dell'attuale spingendosi a nord in direzione della contigua provincia, anch'essa montana, di Benevento, era abitata dall'antico popolo italico degli Irpini, uno dei numerosi gruppi dei Sanniti. Fieri e bellicosi, gli Irpini per non essere sottomessi da Roma opposero a lungo una tenace resistinza arrivando ad allearsi prima con Pirro e poi, con Annaibale. Un'ostilità tenace pagata a caro prezzo con la confisca nel tempo dei terreni. Dopo il dominio romano si alternano dominio bizantino, longobardo, normanno, svevo, angioino ed infine spagnolo e seppure con alti e bassi l'Irpinia rifiorì come dimostrano i numerosi castelli e torri distribuiti su tutto il territorio, nonchè chiese e monasteri a conferma dell'intensità della vita religiosa in Irpinia.
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La Cantina della Volta nasce nel 2010 per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di vino che hanno chiesto a Christian Bellei di condividere un nuovo progetto nel settore vinicolo: dare continuità alla produzioni di vini del territorio modenese secondo il Metodo Classico, ampiamente utilizzato in Francia, meglio noto come Metodo Champenoise, cioè quello della fermentazione naturale in bottiglia.
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Prte di un gruppo di cantine interprovinciali che può vantare di avere lo stabilimento produttivo più importante del territorio e che affonda le proprie radici in una storia ormai centenaria.
Nata nel 1923, la Cantina di Limidi (capofila del gruppo) ha incorporato nel 1957 quella di Sozzigalli, nel 1982 quella di Soliera e nel 2014 quella di Rolo. L’estensione viticola totale copre un migliaio di ettari e rende annualmente una produzione di circa 250mila quintali di uva.
La Cantina detiene il primato per la produzione del lambrusco di Sorbara (circa il 60% dell’intera produzione di questa varietà). Da anni è in corso un progetto di zonazione che dalla riva sinistra del Secchia arriva fino a quella destra, come voleva un secolo fa la tipicità del vitigno del Sorbara. Il terroir e la specificità delle produzioni conferiscono alla cantina il primato assoluto per quantitativo prodotto.
I soci sono, ad oggi, 422. La Cantina di Soliera conserva memorie fotografiche che testimoniano l’evoluzione di strutture e tecnologia nel corso delle diverse tappe della storiche delle singole entità produttive fino all’unificazione delle quattro cantine. Tra le immagini conservate sono tuttora presenti quadri suggestivi che ritraggono negli anni la base sociale riunita in imponenti tavolate, intenta ad onorare la sontuosa cucina modenese, accompagnata da fiumi di ottimo lambrusco.
La Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema fu fondata nel 1960 da un gruppo di 10 viticoltori residenti. Attualmente, nell’anno 2015, la cooperativa è costituita da numero 101 soci di cui 71 conferenti le uve, tutti produttori part-time con età media di circa 55 anni.
Nel corso del 2013 la cantina di invecchiamento del Carema D.O.C. è stata ristrutturata. Contemporaneamente sono state eliminate parecchie botti oramai vetuste e sostituite con altre nuove in rovere di slavonia. Attualmente la capacità contenitiva dei vasi vinari in legno è pari a circa mille ettolitri.
La “Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema” intende, attraverso il suo prodotto di eccellenza, contemplare la salvaguardia e la valorizzazione della cultura enologica legata all’importante attività vitivinicola nell’ambiente che la sostiene, particolare ed unico, dominato dai rinomati terrazzamenti sui quali dimorano i vigneti coltivati a pergola, sostenuti dai caratteristici “Pilun” in pietra e calce.
La produzione del Carema è limitata al solo Comune omonimo, attualmente conta una superficie di circa 13 ettari ed è iscritta all’albo DOC dal 1967.
Fondata nel 1893, la Cantina di Terlano è una delle cooperative di produttori più all’avanguardia di tutto l’Alto Adige. I suoi 143 soci attuali coltivano 165 ettari di vigneti, pari a una produzione annua totale di 1,2 milioni di bottiglie. Da anni, insieme ai nostri soci abbiamo imboccato con impegno e perseveranza la strada della qualità, quella stessa qualità che ci è valsa fama e riconoscimenti sul mercato vinicolo italiano e internazionale. Ecco perché, pur essendo relativamente piccola, la cantina di Terlano è ormai un’istituzione consolidata nel proprio settore.
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La storia della cantina Cappellano inizia dal mio trisnonno, il notaio Filippo Cappellano, ricco possidente con la passione per il vino, che a 48 anni fondò l’azienda, accorpando nella proprietà ben 150 giornate piemontesi (che corrispondono a circa 60 ettari) di terreno coltivabile. Alla sua morte il figlio Giovanni, enologo, proseguì nella conduzione dell’azienda, ristrutturando la cantina e realizzando due impianti alberghieri ad Alba e Serralunga, muniti dei migliori servizi per soddisfare il turismo ligure-piemontese. A Serralunga ideò la famosa “cura dell’uva”, istituendo un servizio di carrozze per il collegamento con la stazione ferroviaria di Alba.
La Arnaldo Caprai è riconosciuta come l’azienda leader nella produzione di Sagrantino di Montefalco, il grande vino rosso prodotto da uve Sagrantino, un vitigno unico che cresce solo nel territorio di Montefalco da più di quattrocento anni.
Marco Caprai ha creduto nella grande ricchezza di questa tradizione e l'ha recuperata in chiave moderna, adottando i più innovativi metodi di produzione e di gestione aziendale. Grazie ad una ricerca e sperimentazione continue lavoriamo per offrire al pubblico dei vini potenti, eleganti e dotati di grande personalità e tipicità. Il colore, l'aroma e il gusto del nostro Sagrantino vi faranno conoscere il carattere forte e l'amore degli uomini che lo coltivano, la dolcezza delle colline dove cresce e la ricchezza e complessità del grande patrimonio di cultura e tradizione conservato a Montefalco nei secoli.
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È con le mani tinte della rossa terra del Montello che la famiglia Pozzobon ha creato Case Paolin. Emilio, il fondatore, contadino figlio di contadini, nei primi anni '70 acquista la tenuta in cui suo padre e suo nonno, prima di lui, avevano lavorato come mezzadri. Abbandonati i bachi da seta si dedica completamente alla vigna e trasmette questa passione ai suoi tre bimbi: Diego, Adelino e Mirco. Vent'anni dopo i bambini sono diventati uomini, pronti a prendere in mano l'azienda, trasformarla e traghettarla nel nuovo secolo.
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ll Castello della Sala sorge su un promontorio tufaceo dell'Appennino umbro (a 534 metri s.l.m.), a poca distanza dal confine con la Toscana e a circa 18 chilometri dalla storica città di Orvieto. E' bella fortezza medievale, circondata da antiche cittadine etrusche collinari, a metà strada tra il fiume Paglia e la vetta del Monte Nibbio.
La tenuta si estende su una superficie totale di 500 ettari, di cui 140 ettari a vigna, piantati a 200 - 450 metri sul livello del mare, su un suolo argilloso e ricco di fossili del Pliocene di origine sedimentaria e vulcanica. Circa 8 ettari sono ricoperti da ulivi per la produzione, ad uso domestico, di olio extravergine di oliva.
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Da quattro generazioni l’azienda Ca’ del Baio è un affare di famiglia, come è tradizione nelle Langhe. Di padre in figlio i Grasso hanno custodito i loro vigneti, quasi un corpo unico che circonda la cascina, integrati nel tempo con matrimoni e acquisizioni.
Oggi sono Giulio e Luciana, insieme alle figlie Paola, Valentina e Federica, a gestire con passione e competenza i diversi settori aziendali, dalla cura agronomica alla vinificazione delle uve, dall’accoglienza in cantina alla commercializzazione dei vini.
Semplicità, senso del sacrificio e attaccamento alla propria terra costituiscono per la famiglia Grasso i presupposti indispensabili di garanzia qualitativa nei vini.
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Récoltant-Manipulant à Jouy-lès-Reims
È a Jouy-lès-Reims, nel cuore della Piccola Montagna di Reims, che Pierre e Philippe Aubry, discendenti da una stirpe di proprietari viticoltori, dal 1970 hanno intrapreso una vera apertura mentale decidendo di fare rinascere gli antichi vitigni abbandonati, precedentemente coltivati in Champagne. Dotati di solide conoscenze e dell'esperienza acquisita dal padre, Pierre e Philippe hanno così vinto la loro scommessa: unire il classico all'originale.
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La sede dell'azienda era un tempo abitata dai monaci cistercensi di Clairvaux e vanta splendide cantine a volta costruite nel XII secolo. L'albero genealogico della Famiglia Drappier ha le sue origini nel XVII secolo con la nascita di Remy Drappier nell'anno 1604, che diventerà, come Nicolas Ruinart, commerciante di tessuti a Reims. Suo nipote, Nicolas (1669-1724) sarà uno dei procuratori di Luigi XIV. Bisogna aspettare il 1808 per vedere uno degli antenati di Drappier coltivare la passione per lo champagne e l 'erede di allora Georges Collot, nonno materno di Michel Drappier, l'attuale titolare dell'azienda, decide di coltivare del Pinot nero nella zona.
Composto da Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier, Champagne Louis Constant non manca né la freschezza né la struttura. Noto per la grande delicatezza del suo sapore, si distingue da note di frutta secca e fiori bianchi. Ideale come aperitivo, ma anche coppie bene con i dessert con fruttato e luce a cui sarà difficile resistere!
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