Un Greco di Tufo con la G maiuscola....
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Una cantina in Franciacorta (Cazzago San Martino) con oltre trecento anni di storia. Due fratelli, giovani, appassionati e competenti, che decidono di farla rinascere all’insegna dei principi e dei metodi della viticultura biologica e biodinamica. La stesura di un manifesto che enuncia una vera e propria filosofia del vino del nuovo millennio.
È la storia, in sintesi, di 1701, progetto ed etichetta creati dai fratelli Silvia e Federico Stefini che qualche anno fa hanno rilevato undici ettari di una delle più antiche proprietà vitivinicole della Franciacorta, con oltre trecento anni di storia e cintata da mura risalenti addirittura all’XI secolo. Un luogo, un’azienda e un patrimonio unico e antico, che sembravano solo attendere le cure e la passione di un gruppo di giovani imprenditori col desiderio di scoprire il loro legame con un’origine contadina mai completamente perduta.
I soci fondatori Eugenio de Castel Terlago e Luciano Lunelli sono ancor oggi, dopo oltre qurant’anni di attività, l’anima dell’azienda; a questi si sono aggiunti negli ultimi anni i figli Andrea Eugenio de Castel Terlago e Roberta Lunelli ai quali spetterà il compito di raccogliere gradualmente l’eredità lasciata dai genitori e proseguire in quella che dal lontano 1973 è, oltre che un lavoro, una grande passione che accomuna le due famiglie!
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Personaggi emblematici e storici del Barolo, il “cavaliere” Lorenzo Accomasso, attivo da più di 80 anni, crea pepite di Barolo vecchio stile, introvabili! Gli eccezionali vini, prodotti in modo artigianale nelle Rocche dell'Anunziata, con soli 3 ettari di vigneto, rappresentano l'anima e lo spirito del Barolo originale!
Il nostro cuore batte nel Salento, dove la viticoltura è antica quasi come l’uomo. Dove il clima sembra nato dall’amore per l’uva e la terra dedicata al suo crescerla diversa.
Le nostre Tenute sono lo scrigno delle preziose differenze che fanno dei nostri vitigni un patrimonio inestimabile, difeso dai muretti a secco e dalla nostra passione.
I nostri vini sono lo specchio di questa parte di mondo: nei loro riflessi puoi vederne il carattere unico e scoprire la promessa mantenuta di un gusto che non somiglia a nessun altro.
Fondata nel 1934, la "Agricole Vallone", azienda a proprietà e conduzione familiare, è condotta da Vittoria e Maria Teresa Vallone, che si avvalgono da anni della direzione tecnica dell'agronomo Donato Lazzari e della consulenza per la parte vinicola dell'enologo Dott.ssa Graziana Grassini. La sede amministrativa è a Lecce, mentre le realtà agricole, dislocate nell'area della Doc Salice Salentino, della Doc Brindisi, della Igt Salento, nonché della Dop Colline Brindisine, sono dislocate in alcune delle aree più storicamente vocate alla viticoltura e alla olivicoltura della provincia di Brindisi, nel cuore del Salento.
La Cantina Agriverde affonda le sue radici nella storia di una delle famiglie di produttori più antiche d’Abruzzo: la Famiglia Di Carlo, produttori vitivinicoli già nella prima metà dell’800. Lo testimonia una lettera originale tutt’oggi conservata in azienda, nella quale Camillo Di Carlo il 13 dicembre 1830 annunciava al padre la loro prima esportazione “verso le lontane terre della Savoia”.
Da allora, la Famiglia Di Carlo tramanda la passione per l’enologia di padre in figlio, una eredità umana e professionale che tutt’oggi rappresenta un prezioso testimone da lasciare in dote alle future generazioni. Nella seconda metà degli anni ’80 assume la guida delle cantine Giannicola Di Carlo, bio-agronomo. Con la sua direzione tutta la produzione viene convertita al metodo biologico e Agriverde viene certificata da ICEA (istituto di Certificazione Etico Ambientale) già nel 1991, in concomitanza con la promulgazione della prima regolamentazione europea sull’agricoltura biologica (Reg. CEE 2092/91), una delle prime cantine biologiche in Italia.
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Antica Fratta “ricomincia” dalle sue nuove, grandi ambizioni, con la ferma intenzione di diventare “Essenza” di FranciacortaDella cantina, costruita nel rione fratta di Monticelli Brusati, si parlava già con ammirazione a metà ottocento.Nella seconda metà dell’ottocento il cav. Luigi Rossetti, ricco commerciante della zona, trasformò un casale risalente presumibilmente al XVI secolo nella sua elegante dimora, nonché nella sede dei suoi commerci di vino, in funzione dei quali costruì le bellissime cantine ricavate scavando nella roccia viva della collina degradante alle spalle della Villa, che nel 1979 viene rinnovata riportandola all’antico splendore.
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La Famiglia Antinori si dedica alla produzione vinicola da più di seicento anni: da quando, nel 1385, Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell' Arte Fiorentina dei Vinattieri. In tutta la sua lunga storia, attraverso 26 generazioni, la famiglia ha sempre gestito direttamente questa attività con scelte innovative e talvolta coraggiose ma sempre mantenendo inalterato il rispetto per le tradizioni e per il territorio.
Oggi la società è diretta dal Marchese Piero Antinori, con il supporto delle tre figlie Albiera, Allegra e Alessia, coinvolte in prima persona nelle attività aziendali. Tradizione, passione ed intuizione sono state le qualità trainanti che hanno condotto i Marchesi Antinori ad affermarsi come uno dei principali produttori italiani di vini.
L'arte, la vigna, il vino: recuperare con arte la tradizione in chiave moderna, sperimentando in continuo nel campo agronomico ed in quello enologico sempre con l'obiettivo dell'eccellenza. Non si può raccontare la Cantina senza raccontare la famiglia. È una storia che comincia agli inizi del '900, a Serdiana, terra di agricoltori, di oliveti e vigne.
Qui, nel 1906, nasce Antonio, il patriarca. È lui che inizia a impiantare filari, a unire vigna a vigna, a produrre cercando la qualità, con rigore. I suoi due figli, Franco e Giuseppe ereditano da lui questa passione e a loro volta la condividono e la trasmettono, prima alle mogli Pina e Marianna, e quindi ai figli. Oggi nella cantina lavora già la terza generazione degli Argiolas: quella dei nipoti di Antonio. In fondo è semplice: vendemmia dopo vendemmia, dai genitori ai figli, la tradizione si tramanda.
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Avignonesi prende il nome dalla famiglia fondatrice della tenuta ed ha subito un emozionante viaggio sin dalla sua fondazione. Acquisita da Virginie Saverys nel 2009, Avignonesi è cresciuta di dimensioni e allo stesso tempo è diventata leader nella viticoltura biodinamica in Italia. Grazie al rispetto di Virginie per l'ecosistema, il suo staff e il consumatore finale, la cantina ha iniziato a produrre vini biologici che sono legati alle loro origini, ma singolari e unici. E nel migliore approccio biodinamico, i nostri vini ricevono un intervento minimo in cantina! Anche la sostenibilità gioca un ruolo importante nella vita di tutti i giorni ad Avignonesi.
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Siamo nel Comune di Modigliana, nelle colline romagnole, una superficie di 15 ettari mista tra olivi e vigneti, bosco e ginestra, disposti ad anfiteatro intorno ad un vecchio casolare che ha origini molto antiche.
La storia racconta l’esistenza di questa Balìa, già nel 1700 come importante realtà agricola da essere residenza del Balitore, una persona nominata dalle autorità come funzionario responsabile della gestione e dell’amministrazione di diversi poderi.
Il nostro arrivo in romagna come famiglia risale al 1999 e il progetto Balìa di Zola ha come obiettivo la valorizzazione del Sangiovese della Romagna.
Il lavoro a Balìa di Zola che si svolge prima di tutto nel vigneto è frutto della conoscenza e della competenza acquisita e della convinzione che ci sia in questo territorio tutto quello che serve per fare grandi vini.
Banfi a Montalcino è da oltre trenta anni un punto di riferimento per chiunque al mondo si occupi di produzione vitivinicola. Definita a suo tempo come “il più grande progetto che sia mai stato realizzato nella produzione dei vini di qualità”, nasce nel 1978 grazie alla volontà dei fratelli italoamericani John e Harry Mariani – già titolari di Banfi Vintners, una delle più importanti società di importazione di vini statunitense. La proprietà, situata nel versante sud del comune di Montalcino, occupa 2.830 ettari dei quali 850 ospitano vigneti specializzati. Sono coltivati i principali vitigni locali (Sangiovese e Moscadello), a cui si aggiungono significative presenze di altri vitigni “internazionali” perfettamente inseriti nell’habitat montalcinese (Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot).
Nasce nel 1955 quando i Baricci, famiglia contadina, dopo lunghi anni di sacrifici , fisici e finanziari, riescono ad acquistare il piccolo podere denominato Colombaio di Montosoli. In quel tempo il Brunello era un vino sconosciuto, prodotto in piccola quantità e solo da pochissimi appassionati. Passano gli anni e nel 1967 Nello Baricci, insieme a pochi altri produttori, fonda il “Consorzio del Vino Brunello di Montalcino” una libera associazione fra produttori con lo scopo di tutelare, difendere e promuovere quel loro vino il cui prestigio andava sempre più crescendo.
L’azienda è situata nella parte settentrionale del territorio di Montalcino, sul versante che guarda la città di Siena, ad una altitudine di 280 metri s.l.m. – Si estende per 12 ettari (5 dei quali impiantati a Brunello) sulla collinetta di Montosoli considerata da secoli zona di eccellenza, cru e di grande vocazione vitivinicola.
Del complesso territoriale montalcinese, questa piccola collina è uno dei primi cru individuati a Montalcino. Sorge a Nord Ovest di Montalcino, situata a circa 7 km. dal centro del paese, per un’estensione di circa 30 ha di cui la metà sono coltivati a vigneti. Menzioni di vigne e vini nel “contado di Montosoli” si hanno sin dal medioevo a conferma di come la storia di questa terra sia strettamente legata alla viticoltura. La composizione del terreno è ricca di minerali e fossili come scisti, marne, quarzo e il tipico galestro, l’esposizione al sole è ottimale ed il microclima è asciutto e ventilato, più fresco rispetto al range dell’area montalcinese. Queste caratteristiche contribuiscono alla maturazione di uve che producono vini di estrema complessità ed eleganza. I cru che nascono da questa collina rappresentano i vini di punta delle rispettive aziende, i nostri vigneti sono interamente ubicati qui, a Montosoli.
Alla fine dell'800 Giuseppe Benanti, nonno dell'attuale Giuseppe, avviò la produzione di vini in un antico podere del padre alle pendici dell'Etna, a Viagrande (Catania). Nel 1988 Giuseppe Benanti riprende l'antica passione di famiglia, dando inizio ad un'approfondita selezione dei terreni etnei altamente vocati alla vitivinicoltura e alla ricerca di particolari cloni di vitigni autoctoni e di nuove tecniche enologiche attraverso cui riprodurre le antiche fragranze con l'ausilio delle più moderne tecniche di vinificazione, come in un perfetto connubio tra storia e realtà. Uno studio che, durato cinque anni, ha portato alla produzione di vini dal gusto unico, capaci di ricreare antichi sapori e di mantenerli intatti nel tempo.
Vini dalla personalità spiccata, che recano impresse la cultura e la passione per il vino della famiglia Benanti, da sempre mossa da un rispetto nei confronti dei luoghi, dei "terroir" e dei vecchi palmenti che, dopo averle dischiuso le meraviglie del territorio etneo, l'ha guidata prima a Pantelleria e poi a Pachino.
Oggi l'azienda si pone in una fascia di mercato per prodotti di alto livello qualitativo e la richiesta dei suoi vini è in forte ascesa. Un risultato che si deve soprattutto alla qualità dei vini, riconosciuta sia in Italia che all'estero, come attestano i tanti premi e riconoscimenti che ogni anno continuano a giungere dai più importanti concorsi nazionali e internazionali.
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L'azienda agricola Terrevive nasce nel 2008 su un terreno di 16 ha nella frazione di Gargallo di Carpi, provincia di Modena. Fin dal principio l'azienda ha adottato il metodo Biodinamico come tecnica agronomica; questo metodo colturale rispetta la sensibilità delle persone che lavorano in azienda, che hanno fatto propri principi come il rispetto per l'ambiente, la biodiversità e il benessere dell'uomo, il tutto in equilibrio con le forze della Natura.
L'azienda Terrevive è composta da diverse professionalità agricole che portano un valore aggiunto alle pratiche agronomiche stesse, in un clima di familiarità e di apertura al territorio.
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La casa vinicola Bertani nasce nel 1857, fondata dai due fratelli Giovan Battista e Gaetano Bertani, a Quinto di Valpantena, a nord di Verona. Gaetano era già allora un esperto nell’arte di vinificare i vini, avendo imparato le nuove tecniche in Francia dal professor Guyot, ritenuto ancora oggi uno dei maggiori esperti di viticoltura. L’inizio dell’attività dei Bertani coincide con lo spirito innovativo che spinge ad usare le più avanzate tecniche di produzione, sia in campo viticolo che enologico, applicate a tutte le proprietà di allora, in Valpantena e nel Soave, sempre nel rispetto del territorio e della cultura delle coltivazioni della zona.
Alta professionalità e qualità, nonché intraprendenza commerciale, furono i tratti che distinsero fin da subito i due fratelli nel panorama veronese. Bertani fu fra le prime aziende in Italia a comprendere il valore del vino in bottiglia; grandi investimenti furono fatti da subito nelle vigne ed in cantina, per imbottigliare ed esportare la qualità italiana nel mondo con i vini Bertani, che già prima della fine dell’Ottocento attraversavano l’oceano Atlantico per essere apprezzati in molte città degli Stati Uniti.
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Nel 1974 la famiglia Berté Cordini raccoglie un’importante eredità, proseguendo l’attività di un’azienda storica dell’Oltrepò Pavese fondata nel 1895 da Francesco Montagna, a Broni. In omaggio al fondatore, viene mantenuto il nome storico dell’azienda, ma da quel momento Natale, Mariella e Antonio e, qualche anno più tardi, Luca, Marzia e Matteo continuano a scrivere la storia dell’azienda, mettendo a frutto i loro studi nelle diverse aree di competenza.
Il loro lavoro si traduce nella ricerca della massima qualità secondo un accurato progetto enologico che comprende la cura dei vigneti, la vinificazione rigorosa che rispetta al massimo le proprietà naturali delle uve
Fu Ferruccio Biondi Santi, a dare l'avvio ad una organica e razionale gestione della tenuta "Greppo". Grande importanza ebbe la sua decisione di innestare le nuove viti dell'azienda con il clone di Sangiovese grosso da lui selezionato.
La storia del Brunello del Greppo comincia con Clemente Santi. Nipote di Giorgio Santi del quale il Prof. Baccio Baccetti nella pubblicazione "Cultura e Università a Siena" - luglio 1993 - nel capitolo "Naturalisti senesi" scrive tra l'altro: " Giorgio Santi (Pienza, 1746 - Pienza, 1822), si dedicò soprattutto alla esplorazione naturalistica. Laureato in Medicina a Siena, si recò quasi subito in Francia, prima a Montpellier e poi a Parigi, ove si pose in rapporto con grandi scienziati, quali il Lavoisier e il Buffon. Tornò in Toscana per chiedere al Granduca Pietro Leopoldo licenza di entrare al servizio del Sovrano del Baden, ma il Granduca, esperto conoscitore di uomini, rispose nominandolo professore di chimica e di storia naturale nell'Università di Pisa e direttore dei Museo e dell'Orto Botanico. Da quel momento tutta la sua attività fu spesa per l'insegnamento, per la riorganizzazione del museo di Pisa, e per la esplorazione del suolo toscano.
Durante il Governo Francese fu nominato Ispettore generale degli studi, e quindi, sotto Ferdinando III, Provveditore onorario delle Università toscane. Nei tre volumi che descrivono i suoi viaggi nel territorio senese, egli si occupò principalmente degli aspetti botanici e geologici delle regioni visitate; l'opera ebbe vivo successo, tanto che fu tradotta nelle principali lingue d'Europa. Fu fra gli iniziatori dei resoconti delle esplorazioni redatti secondo il metodo odeporico, metodo che fu adottato, fra il '700 e l'800, da numerosi naturalisti viaggiatori".
Lo champagne Bollinger è l'emblema di una cantina che ha fatto della raffinatezza il proprio stile. Lo spirito della Maison è rimasto inalterato sin dalla sua fondazione, nel lontano 1829, ad opera dell'aristocratico Athanase Louis Emmanuel conte di Villermont. Suo il merito di aver collaborato con Paul Ranaudin, famoso appassionato di cultura enologica, e soprattutto con l'uomo che divenne ben presto il simbolo dell'azienda, Joseph Bollinger.
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Situata a Corte Franca, a pochi chilometri dal lago d’Iseo, l’azienda si estende su una superficie totale di trenta ettari, interamente compresi nell’importante zona a vocazione viticola “Franciacorta D.O.C.G.”. Negli anni ‘90 la famiglia Bosio, di antiche origini franciacortine, decide di intraprendere un’appassionante avventura nel mondo vitivinicolo, conciliando la passione per la terra con la voglia di innovare. L’Azienda Agricola Bosio ha come obbiettivo primario la produzione di vini di qualità nel massimo rispetto dell’ambiente.
La famiglia Bovio, originaria dell'Annunziata a La Morra, è giunta alla terza generazione di produttori. Gianfranco Bovio, negli anni '70, inizia ad occuparsi dei poderi del padre Alessandro ristrutturando la vecchia cantina e dedicandosi, con passione, alla produzione di vini dai vigneti di proprietà che si estendono su una superficie di 8,5 ettari. Ora Alessandra con il marito Marco Boschiazzo proseguono, con uguale entusiasmo, la tradizione di famiglia con la collaborazione dell'enologo Matteo Franchi e di Robert Tofan all'accoglienza.
L'azienda è ubicata interamente nella zona di produzione del Chianti Classico D.O.C.G., e il vino é il prodotto principale oltre ad una piccola produzione di olio extravergine d'oliva.
Si producono sia il Chianti Classico sia il Chianti Classico Riserva, oltre ad un vino esclusivo dell’ azienda: il GANDINO, che per tipologia e livello qualitativo si lega in maniera perfetta alla storia della famiglia Bucciarelli, prendendo il nome dagli appellativi dei fondatori Gano e Dino.
Massimo Buccirelli e l'Antico Podere Casanova. La Cantina del Sig. Ezio, che vanta da sei generazioni una classe di ottimi vini, vi aspetta per degustazioni ed acquisti. Su gentile richiesta, anche il saporitissimo e genuino olio dei suoi campi sarà a disposizione della clientela.