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NEGROAMARO Vitigno a Bacca Rossa (Puglia). Il Negroamaro, insieme al Primitivo e al Nero di Troia, è fra i vitigni principali della Puglia, dove è presente sin dal VI secolo avanti Cristo. Fino a un paio di secoli fa era presente nella zona salentina anche un vitigno simile che veniva definito Nerodolce e questo spiega anche l'origine del nome Negro Amaro (Niuru Marué): altri nomi utilizzati per identificare lo stesso vitigno sono Jonico, Abruzzese, Uva Cane. Come per Primitivo e Nero di Troia, per lunghi periodi è stato un vino da taglio per la sua ottima vigoria e produttività. La sua diffusione in Puglia e in altre parti dell'Italia Meridionale risale addirittura all'epoca romana: per molti secoli è stata considerata un'uva da taglio e da esportazione e il suo utilizzo come vitigno principale di blend locali si è avuta solo nel primo dopoguerra, anche grazie alla produzione di vini rosati. Il Negroamaro è diffuso soprattutto nelle province di Lecce e Brindisi, ma anche in quelle di Bari e Taranto.
Caratteristiche del vino: se ne ricava un vino rosso da un forte colore rosso scuro, che tende al nero. Ha un profumo che va sul fruttato molto forte, simili ai frutti piccoli a bacca nera, molte volte con piccoli aromi di tabacco. Il gusto va lievemente sull’amarognolo ma rotondo, pieno e asciutto. Costituisce le DOC il Salice Salentino DOC, Negramaro di Terra d'Otranto DOC, il Liverano DOC, il Lizzano DOC, il Nardò, il Copertino DOC, il Brindisi DOC e gran parte delle DOC pugliesi e IGT come il Salento Rosato.
Alcuni dei vini nel nostro catalogo che utilizzano il vitigno Negroamaro: