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La famiglia Bianchi è il nucleo intorno al quale Castello di Monsanto è nata, è cresciuta e ha attraversato più di mezzo secolo tracciando un solco profondo nella storia del Chianti Classico al punto da segnarne la strada.Se Castello di Monsanto è da lungo tempo un punto di riferimento, uno dei grandi classici di questa regione ricca di tradizione e ammirata in tutto il mondo, è perché le fondamenta di questa azienda poggiano materialmente sulla roccia e spiritualmente su un patrimonio di valori non meno solidi di questa.
Castello di Monsanto nacque da un’intuizione, che subito si sviluppò in pensiero, e quindi in visione. Quella visione che ancora oggi ne ispira l’evoluzione, sempre coraggiosa, ambiziosa, rivoluzionaria; sempre sospesa fra il rispetto della tradizione e la vocazione a riscriverla.
Il destino disegna linee che portano talvolta ad allontanarsi dall’origine, per poi un giorno, per un suo gioco bizzarro, tornare a quel punto di partenza per comprendere che è lì la nostra casa, il nostro destino.
Aldo Bianchi, che era nato a San Gimignano, dovette abbandonare la Toscana prima della Seconda Guerra Mondiale per cercare fortuna al Nord. Ma quando vi fece ritorno in occasione di un matrimonio, fu immediatamente rapito dalla bellezza del panorama che si godeva dalla terrazza del Castello di Monsanto: una vista d’insieme che spazia dalle torri paterne di San Gimignano alle pendici del Chianti Fiorentino, dal Monte Amiata alle cime delle Alpi Apuane.
La cantina Castello di Monsanto, produce diversi tipi di vino, tutti vitigni della Toscana, basati su Sangiovese, Colorino e Cabernet Sauvugnon.
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